Sandra Perini è una psicologa e psicoterapeuta che ha fatto dell’aromaterapia la sua alleata. Ha infatti unito l’utilizzo degli oli essenziali alla psicoterapia, creando un metodo innovativo per guidare i pazienti alla scoperta di sé.
Con Sandra abbiamo voluto approfondire questo aspetto e ci ha accompagnato in un viaggio alla riscoperta di uno dei nostri 5 sensi: l’olfatto. Sei pronto a conoscere quali oli essenziali possono favorire il nostro benessere?
Sandra, lei è psicologa e psicoterapeuta, come si è avvicinata all’aromaterapia?
La mia strada professionale si è delineata come psicologa e psicoterapeuta ma la mia storia è contrassegnata dalle piante, dai fiori colorati e dai profumi. Nella mia casa attuale, nonostante sia alle porte della città, sono riuscita a ricreare un giardino rigoglioso.
Il contatto con la natura è sempre stato uno strumento di rigenerazione e di ascolto privilegiato. Hildegarda di Bingen è stata l’ispiratrice del mio percorso olistico.
Lei è anche Naturopata con un diploma presso la Scuola Italiana di Medicina Olistica di Milano, in generale c’è ancora un po’ di scetticismo riguardo i percorsi di cura, di guarigione e di crescita personale che non contemplano, mi passi il termine, i “rimedi tradizionali”. Qual è il suo parere in merito? Come pensa che il suo diploma in Naturopatia e Aromaterapia abbiamo influito nella sua professione di psicologa e psicoterapeuta?
È una domanda che mi tocca sensibilmente questa. Purtroppo siamo ancora in un tempo in cui le metodiche complementari e alternative subiscono qualche pregiudizio in campo “tradizionale”. Per quanto mi riguarda credo che un atteggiamento etico e competente derivante dalla formazione costante personale e professionale sia il primo passo per poter esercitare come Naturopata e come Aromaterapeuta.
Dopo molti anni di pratica come psicoterapeuta posso dirle che “ad ogni paziente, il suo approccio”: ovvero non sono mai io che scelgo come orientare il percorso ma avviene una sinergia d’intenti fatta dalle specifiche caratteristiche di personalità di ognuno.
Alcune persone mi conoscono solo come psicoterapeuta, altre vengono incuriosite dalla stanza della terapia dove sono sempre in diffusione gli oli essenziali e da lì nasce un confronto, un dialogo.
Il senso dell’olfatto è forse uno dei più sottovalutati, come ci può quindi venire in aiuto e quali sono i benefici dell’aromaterapia?
Il senso dell’olfatto è il senso della sopravvivenza, della percezione della sicurezza o del pericolo, il nostro fiuto interiore che ci guida nelle scelte, anche quelle più intime.
L’aromaterapia ha moltissimi benefici sia come prevenzione della salute fisica sia come sostegno nel percorso di guarigione psico-emotiva all’interno di una psicoterapia. Molti studi scientifici avvalorano l’efficacia degli oli essenziali: dopotutto parliamo di molecole chimiche, di “principi attivi” che influiscono direttamente a livello di sistema nervoso centrale e producono effetti ad ampio raggio in tutto l’organismo, nel mio caso parliamo di effetti sul sistema limbico attraverso l’inalazione di fragranze.
Un olio essenziale può essere un valido aiuto nella prevenzione della salute: dopotutto esso è un prodotto del metabolismo secondario della pianta che ha la funzione di proteggere la pianta e di assicurare che tutte le sue funzioni nutritive, difensive e riparatorie vengano svolte alla perfezione.
Lei ha scritto un libro “Psicoaromaterapia. Viaggio alla scoperta di sé con gli oli essenziali”, come vanno a influire i profumi proprio sul nostro sistema nervoso centrale?
Come scrivo nel libro “L’essenza aromatica viaggia diretta nel luogo recondito dei nostri istinti e delle nostre emozioni senza il vaglio della ragione e della volontà consapevole”: buon naso non mente!
Gli oli essenziali in base alla loro specifica componente biochimica possono modulare la produzione di sostanze chimiche tra cui i neurotrasmettitori e gli ormoni, come la serotonina, l’adrenalina, le endorfine. Producono effetti sul sistema limbico: sull’amigdala responsabile della sopravvivenza e dell’interpretazione emotiva degli eventi; sull’ipotalamo che presiede la regolazione dei cicli biologici e indirettamente a cascata sull’ipofisi e quindi sul sistema endocrino.
Attraverso l’uso competente possiamo portare molti benefici sui sistemi e apparati del corpo; stimolare le funzioni cognitive, attivare ricordi, sollecitare emozioni represse, essere di supporto al contenimento dell’ansia e del disagio emotivo in generale.
Quello che lei descrive nel suo libro è un vero e proprio percorso di conoscenza personale in cui gli oli essenziali diventano dei compagni che ci guidano in questa scoperta di noi. Ci sono oli essenziali comuni a tutti dai quali possiamo partire o tutto il processo è estremamente soggettivo?
Con questa domanda in realtà fornisco un’anticipazione del prossimo libro che ho appena terminato di scrivere. Il processo è sicuramente soggettivo, ognuno di noi risponde tendenzialmente in misura diversa agli odori e ai profumi, anche in base alla circostanza e al periodo che sta vivendo.
A volte succede nei test olfattivi che in un dato periodo una persona rifiuti una fragranza e successivamente invece accade il contrario: che l’apprezza e la riscopre.
Posso però dire che gli oli essenziali di agrumi generalmente sono ben apprezzati da tutti, mi riferisco al limone, all’arancio, al mandarino, al pompelmo: essenze solari che sprigionano vitalità e voglia di reagire. Solo in un caso anni fa mi è stato rifiutato l’arancio dolce, ma era una persona con una grave depressione.
In merito a questo, lei ha creato il Rituale Olfattivo, che va ad accompagnare la persona come supporto alla terapia psicologica. Ce ne può parlare e spiegare come funziona?
Il Rituale olfattivo è un processo che ho convalidato negli anni di pratica con l’aromaterapia. Consiste in tre step. Il primo è il test olfattivo, dove avviene il colloquio con la persona e la scelta dei suoi “compagni di viaggio essenziali”.
Successivamente avviene la creazione della miscela e l’ideazione della frase che accompagnerà tutto il percorso; le parole sostengono il messaggio simbolico degli oli essenziali per rafforzare la volontà di cambiamento della persona.
Non ci si fa caso, ma il profumo che c’è in una stanza può influire, a volte, sul nostro stato d’animo. Soprattutto in questo periodo non semplice che abbiamo vissuto e che tuttora stiamo vivendo, può consigliare degli oli essenziali che favoriscono il nostro benessere a casa?
Sicuramente come ho detto poco fa tutti gli agrumi, ma anche le conifere: oli essenziali come il Pino silvestre, la Tsuga canadensis, l’Abete balsamico o siberiano. Essi sono ricchi di pineni che favoriscono una buona respirazione.
Esse in particolare portano con sé la saggezza antica e secolare di chi è in grado di superare i grandi freddi e le difficoltà. Anche l’Eucalipto ricco di cineolo favorisce una buona ossigenazione e ricambio dell’aria.
Abbiamo parlato di ambiente, per quanto riguarda la nostra persona, lo stress di questi mesi potrebbe essere aumentato notevolmente e questo va a influire sull’equilibrio dei nostri piani energetici e dei chakra. L’Aromaterapia Sottile va a lavorare proprio su questo. Ci può fornire anche in questo caso qualche consiglio in merito e quali oli essenziali potrebbero esserci maggiormente utili?
L’aromaterapia Sottile è una branca dell’aromaterapia che considera l’olio essenziale un connubio di particella e onda. Ogni molecola ha una sua frequenza specifica che va a comunicare con le frequenze dl nostro organismo. Si instaura un dialogo che tende ad armonizzare le funzioni energetiche.
Ho trovato molti riscontri positivi in questo periodo difficile dall’utilizzo delle resine come Copaiba, Incenso, Elemi, Mirra e dall’utilizzo dell’olio essenziale di Rosa damascena che secondo alcuni studi scientifici che ho citato anche nel libro ha effetti antidepressivi e può indurre uno stato di rilassamento, oltre ad alleviare tensione e stress.
Ci sono delle controindicazioni o aspetti a cui stare attenti nell’utilizzo degli oli essenziali? Sappiamo per esempio che è consigliabile non metterli direttamente a contatto con la pelle…
Certamente, ogni olio essenziale ha il suo profilo di rischio in base alle famiglie chimiche che ci sono all’interno. Alcuni oli essenziali, estratti a regola d’arte, possono essere applicati puri sulla pelle come la lavanda vera.
Altri oli essenziali possono essere pericolosi e dermocaustici se utilizzati in modo improprio come la cannella corteccia, l’origano, la menta piperita ecc. Bisogna attenersi rigorosamente ai dati scientifici e alle avvertenze e controindicazioni.
C’è un olio essenziale a cui è particolarmente legata? Se sì quale e in che modo l’ha aiutata?
Sicuramente la Rosa è il mio olio essenziale preferito, a cui sono particolarmente legata affettivamente. Fa parte della mia storia e della mia evoluzione. Nelle infinite miscele che ho fatto lei c’è quasi sempre: mi riporta al mio centro.
Ma ce ne sono tanti altri come la Vaniglia, Il Neroli, il Petit grain, la Magnolia, l’Iris… rischierei di non finire mai l’elenco. Li rispetto e onoro tutti. Sono i miei angeli custodi, non potrei più farne a meno.
Ultima domanda, qual è il mantra nella vita di Sandra Perini?
Il profumo dell’anima, l’essenza delle cose, il silenzio interiore. Posso dire che la cura è una delle mie qualità, amo molto il mio lavoro.