Nell’articolo Imagineering: il caso Walt Disney, abbiamo visto come bilanciare la parte sognatore, realista e critica rappresenti un elemento chiave per raggiungere obiettivi e performance efficaci. La difficoltà principale sta proprio nella terza fase (quella della critica positiva appunto) dove, si potrebbero avere degli effetti negativi più che costruttivi.
I critici sono spesso visti come rompiscatole poiché hanno la tendenza a ridire su idee e suggerimenti di altri, quando in realtà, come abbiamo visto, il loro compito è proprio quello di anticipare quello che potrebbe andare storto. Vediamo quindi come dare un feedback, affinché anche le persone intendano la critica positiva come qualcosa che porti a crescere e non a distruggere.
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Fare una critica positiva costruttiva
Il primo problema su come dare un feedback è il linguaggio, poiché questi vengono visti come giudizi generalizzati, come “questa idea non funzionerà”, “è un progetto che richiede troppo sforzo”, “è un’idea irrealizzabile”… a queste affermazioni, non si può altro che rispondere con un “no ti sbagli, l’idea funzionerà”, “hai ragione, ma…” , “bocci sempre le mie idee…” che terminano quasi sempre con il generare un conflitto.
Il secondo fraintendimento che si potrebbe generare è che il soggetto si veda attaccato personalmente. Il critico deve quindi evitare di passare da “questa idea è stupida” a “solo uno stupido può avere avuto un’idea simile”.
Il punto principale nel dare un feedback, è che questo non debba essere fine a se stesso ma debba portare spunti su cui far riflettere per rendere l’idea o il progetto ancora più vincente. Ecco quindi alcuni spunti affinchè ci sia un feedback costruttivo:
- è utile che il critico assuma una posizione esterna al progetto e non direttamente coinvolta affinché possa vedere tutti gli anelli mancanti e i “cosa accadrebbe se”
- i feedback dovrebbero essere espressi in termini positivi, non con ciò che non si vuole ma con quello che si vuole
- individuare l’intenzione positiva che sta dietro al feedback e utilizzare un linguaggio appropriato. Se l’intenzione è quella di “utilizzare le risorse in maniera efficace” esprimerla con “evitare le perdite di tempo”, per quanto sia posta in maniera positiva, potrebbe sollevare delle problematiche
- trasformare la critica in una domanda. Se il critico pensa che il progetto sia irrealistico, invece di esprimerlo in questo modo potrebbe porre la domanda: “come renderesti le fasi di questo progetto più concrete?”
Come abbiamo già detto, l’obiettivo di questa fase è di assicurarsi che il progetto sia ecologico e di anticipare tutte le problematiche che potrebbero sorgere in fase di realizzazione. Perché questo avvenga nella maniera più efficace possibile, il critico si dovrà trasformare più in un consigliere.