Inutile negarlo, ci siamo passati tutti. La lista delle cose da fare è sempre lunga e i tempi di lavoro sono stretti. La cosa più facile da fare? Trovare qualsiasi altra cosa da fare. Quindi perché non sistemare la scrivania, oppure fare il pieno di social o ancora prendere un caffè lungo con un collega? Come fare quindi a smettere di procrastinare e cominciare ad essere davvero produttivo?
La soluzione potrebbe portarti non solo tantissimi benefici sul lavoro, ma anche a livello personale, visto che la procrastinazione viene accompagnata da un crescente senso di ansia: l’orologio segna il tempo della scadenza di consegna, che è sempre più vicino.
A volte rimandiamo piccole cose – trovare il tempo per archiviare i documenti sparsi, sistemare casa, chiamare un amico – e a volte rinviamo questioni più importanti e decisive che potrebbero fare la differenza – cercare un nuovo lavoro, interrompere una relazione, iscriversi in palestra… Ma perché tendiamo a procrastinare? Le ragioni sono molto più complesse di quanto si possa pensare.
Contrariamente a quanto si crede, le cause della procrastinazione sono raramente dovute alla mera pigrizia: più spesso sono una conseguenza di una mancanza di scopo o direzione, della paura di fallire, o della paura del successo o, semplicemente, non si sa da dove cominciare. In certi casi, siamo così ansiosi di iniziare o completare qualcosa, che facciamo l’esatto contrario e speriamo che tutto si risolva da sé. Questo fino ad oggi. Indagheremo i vari tipi di procrastinazione e ti daremo alcune dritte su come smettere di rimandare.
Procrastinare: come superare il vizio di rimandare
Procrastinare cosa vuol dire?
Riprendendo una simpatica ma quanto mai vera citazione, domani è una terra mitica dove sono immagazzinati il 99% della produttività, delle motivazioni e dei risultati dell’umanità. Questo potrebbe già dare un primo assaggio del significato di procrastinare. Procrastinare significa rimandare intenzionalmente e abitualmente cose che sappiamo dovrebbero essere fatte, pur consapevoli che questo ritardo porterà risultati negativi.
Non solo, perché questi risultati negativi non saranno solo esterni ma anche interni causando spesso senso di colpa, diminuzione dell’autostima, aumento dello stress e dei livelli d’ansia.
E se il rimandare il bucato, le pulizie casalinghe o il tagliare l’erba del giardino potrebbe non avere conseguenze terribili, sappi che l’abitudine di rimandare sul posto di lavoro potrebbe non agevolarti promozioni, causare dissidi con i colleghi e, nel peggiore dei casi, a lettere di richiamo o licenziamenti.
Per aiutarti a smettere di perdere tempo, abbiamo qualche soluzione per te in base al tipo di procrastinatore in cui ti identifichi di più.

6 consigli su come smettere di procrastinare
1. Inizia subito
Fare qualcosa è meglio di niente, sbarazzati della mentalità “tutto o niente” e che debba essere tutto pianificato nel dettaglio. Certo, un elenco di priorità può essere utile ma non sprecare tempo nel descrivere il tutto dalla A alla Z. Questo ti farà solo sprecare minuti ed energie che toglierai a ciò che deve essere fatto. Agisci, parti subito e lascia che le cose prendano piede mentre procedi.
2. Non delegare
“Non può farlo qualcun altro?”, quante volte ti sei ripetuto questa frase? La risposta è no, lo devi fare tu. Attenzione, ciò non significa che non possiamo chiedere aiuto se ne sentiamo il bisogno, ma non dobbiamo scaricare la responsabilità su un’altra persona.
Se stai facendo questa cosa, non per pigrizia ma perché non ti senti all’altezza del compito da svolgere, smetti di essere così duro con te stesso. Rileggi il punto 1: smetti di pensare e comincia subito ad agire, il resto verrà da sé.
3. Pianifica
Spesso procrastiniamo perché non sappiamo da dove cominciare. O meglio, lo sappiamo ma proprio perché non vogliamo cominciare da quella cosa, ne facciamo altre 100 per sembrare comunque produttivi ma che non hanno alcun impatto effettivo e positivo. Quando hai a che fare con il tuo lavoro, impara a pianificare suddividendo le attività per priorità, scadenza e perché è importante che tu la faccia.
Quindi, se devi cominciare da quel task che proprio non hai voglia di fare, ricordati che al mattino hai molte più energie rispetto al resto della giornata, quindi se ti ci metti di impegno, potresti farlo anche in meno tempo rispetto a quello previsto. Secondo, dividi il task in parti più piccole, come ti spieghiamo nel prossimo punto.
4. Suddividi in semplici passi
Per evitare di sentirti sopraffatto, pensa solo al passo successivo che devi fare e non a tutti!
Anche se devi scalare una montagna, fai un passo alla volta, giusto? Dividi il lavoro in modo che ogni step sia raggiungibile e non frustrante. Se qualcosa ti sembra complicato, suddividilo in passi ancora più piccoli fino ad arrivare a sentirti a tuo agio ed andare avanti.
5. Premiati
Sei uno di quelli che fa finta che i task non esistano sperando che prima o poi si risolvano automaticamente? Per ovviare a questo rischio, crea un sistema di ricompensa. Se è un incarico importante o di ampia portata, suddividilo in task più piccoli e quando riesci a portarne a termine uno, premiati. Il premio lo deciderai tu, in base a “ciò che non vedi l’ora di”, che sia qualcosa da mangiare o da vedere su Netflix, o perché no, di aggiungere alla tua collezione di scarpe/borse/fumetti/action figure… . Come hanno dimostrato anche diverse ricerche, le gratificazioni funzionano come rinforzi positivi. Questo ti porterà ad agire più spesso e a stimolare la tua forza di volontà.
6. Procrastina nel modo giusto
Se sei un “procrastinatore seriale”, soprattutto all’inizio potrebbe non essere semplice abbandonare questa abitudine. Quindi, non cercare di combattere te stesso, perché questo potrebbe causare ancora più tensione.
Datti il permesso di procrastinare per i prossimi 10 minuti ma fallo in maniera costruttiva. Scegli un’attività che ti possa aiutare a ritrovare il buon umore e la tranquillità, come una meditazione o perché no, prendere in mano uno di quei libri da colorare per adulti, che potrebbe incentivare anche il tuo lato creativo.
E tu che strategie metti in pratica quando ti rendi conto di continuare a rimandare?